CORRISPONDENZE INCROCIATE

Su Apparizioni Apporto Corrispondenze incrociate Calchi medianici Identificazione spiritica Impronte infuocate Infestazioni Materializzazioni Xenoglossia

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   ( Dal volume “ L’Uomo alla Conquista dell’Anima “ di G. De Boni )

 Le corrispondenze incrociate, o, come le definì il prof. Flournoy, “ messaggi complementari “, hanno una storia assai curiosa. Esse furono ideate e poste in atto dal prof. Myers… dopo la sua morte, egli avrebbe così agito con lo scopo di dimostrare che la telepatia fra viventi era inadeguata e che la personalità spirituale operante era indipendente. I fenomeni cui alludo furono sempre considerati di gran peso dagli spiritualisti inglesi, che per primi li studiarono dalla morte del Myers ( 1901 ) in poi, in quanto, dimostrando l’indipendenza della personalità medianica, ne sancivano al tempo stesso la realtà e la sopravvivenza. Essi possono risultare anche molto semplici, come possono assumere una tale complessità da richiedere, alla guisa di quanto avvenne per le esperienze istituite da Lord Balfour, anni di tempo e indagini perseveranti per chiarirli. E’ come dover risolvere dei giochi di pazienza, nei quali l’erudizione costituisce il fattore dominante.

Sir Oliver Lodge così si esprime in merito a tali corrispondenze incrociate:” Lo scopo di questi sforzi ingegnosi e complessi è quello di provare che queste manifestazioni sono opera  d’intelligenze spirituali a sé, ben distinte dai medium con cui si ottengono. La trasmissione per frammenti d’un messaggio o d’una allusione letteraria, trasmissione che dovrà riuscire inintellegibile a ciascuno dei medium preso isolatamente, esclude la possibilità di una trasmissione telepatica tra i medesimi “.

La prima scoperta dell’esistenza di “ messaggi complementari “ nelle comunicazioni medianiche è dovuta a Miss Alice Johnson, ufficiale indagatore della S.P.R. Essa fece notare che negli scritti del Myers non si rinviene affatto alcun cenno a quest’ordine di esperienze, e che è vero che il primo a suggerirle fu proprio lui, ma quand’era già defunto.

   Un caso assai noto è quello di Talbot Forbes, figlio della medium automatista signora Forbes. Questi, che era stato ufficiale nell’esercito inglese ed era morto nel Transvaal, manifestandosi attraverso la madre, comunicava a quest’ultima che aveva intenzione di manifestarsi presso un’amica di lei, signora Verrall, con lo scopo di provare l’indipendenza della sua persona. Ora avvenne che la Verrall ricevesse davvero un messaggio in cui Talbot Forbes le dava ragguagli veridici, ma da lei ignorati, circa degli alberi da lui piantati nel giardino, mentre al tempo stesso riproduceva in disegno lo stemma del reggimento a cui apparteneva.

   Il caso riferito da Lord Balfour nel XXIX vol: dei Proceedings S.P.R. è noto col nome di “ Orecchio di Dionisio “.

   Il caso ebbe inizio il 19 gennaio del 1910, quando la medium Willet ricevette dalla personalità di Myers uno strano messaggio:” Il lobo dell’orecchio di Dionisio “, che doveva essere trasmesso alla professoressa Verrall, moglie di Verrall ancora vivente, grecista anch’essa, medium e organizzatrice di esperienze medianiche con un gruppo di medium sue amiche, fra le quali la stessa Willet. Il 10 gennaio del 1914, la personalità di Verrall, defunto nel 1912, comunicando con la Willet, si meravigliò che sua moglie non avesse cercato di capire il messaggio trasmessole anni prima, e, il 28 febbraio dello stesso anno, ancora Verrall comunicò che, con Myers e con Butcher, stavano preparando un esperimento, un indovinello di cultura classica, che avrebbe dimostrato la loro reale esistenza. Così per vari mesi, fino al 1916, giunsero alle varie medium del gruppo Verrall numerose comunicazioni di per sé incomprensibili, che insistevano tuttavia sugli stessi argomenti: le cave di Siracusa trasformate in prigioni, Polifemo, Ulisse, Acis e Galatea, la gelosia, la musica, un passo della “ Poetica “ di Aristotele che doveva essere ricercato, la satira. Bisognava cercare un personaggio della letteratura greca al quale questi motivi si riferivano. Dopo varie ricerche da parte della Verrall e di altri grecisti, si trovò che i temi indicati potevano riunirsi attorno alla figura di un oscuro poeta greco, Filosseno, nominato da Verrall in una sua opera, autore di ditirambi, canti corali in musica, vissuto per qualche tempo in Sicilia alla corte del tiranno Dionisio il Vecchio e imprigionato in una delle cave di Siracusa, detta “ Orecchio di Dionisio “, per essersi innamorato della sua favorita, Galatea, suscitando così la gelosia del tiranno. Durante la prigionia aveva scritto una satira contro di lui, intitolata “ il Ciclope e Galatea “. Infine vennero trovati due passi della Poetica di Aristotele in cui si parla della poesia ditirambica e viene citato il Ciclope di Filosseno.

   Il Balfour considerò questa serie di esperienze come una delle più schiaccianti prove di sopravvivenza mai ottenute.

   Mi accingo ora a riferire la parte essenziale di alcune  “ corrispondenze incrociate “ tenute fra città degli Stati Uniti e l’Inghilterra, negli anni 1928/1929. E’ relatore il conte Piero Bon, di Venezia; sono medium: Margery Crandon, la signora Litzelmann e il dott. Hardwick.

   Seduta del 10 maggio 1928, a Boston ( U.S.A. ) –

   Sono presenti 11 persone, fra cui il conte Bon. Medium è Margery, e spirito guida suo fratello Walter, morto 15 anni prima in uno scontro ferroviario. Premetto che qualcuno dei convenuti era stato pregato di portare in seduta un certo numero di biglietti sui quali fossero tracciati dei numeri. Il conte Bon aveva portato una serie di cartoncini su ognuno dei quali aveva scritto un numero romano. Un altro italiano presente, il signor Grandi, aveva portato una serie di biglietti con numeri italiani a tutte lettere. Ogni biglietto era stato contrassegnato con firma. Un altro dei convenuti aveva portato una serie di foglietti di calendario. Tutte queste tre serie furono poi poste in una scatola di legno, che venne affidata al signor Grandi. Quindi Margery si pose in una poltrona, cadde in trance e subito si manifestò Walter, il quale dichiarò che essendo presenti due italiani, avrebbe lavorato per loro. La scatola chiusa fu posta su un tavolino, e subito dopo si udì rimestare in essa: era Walter che guardava i diversi biglietti! “ Non sapevo che in una lingua ci fossero tanti “ X “, commentò Walter scherzando, e alludendo evidentemente ai numeri romani. Poi chiese:” Che cosa significa X – I – X? “, e gli fu risposto che era il numero romano corrispondente a 19. ( Dunque Walter non leggeva nel pensiero dei consultanti ). Walter soggiunse quindi:” Ma qui ce ne sono due dei “ XIX “! “. Il conte Bon, che aveva preparata la serie coi numeri romani, assicurò di non essersi sbagliato; mentre all’esame dei biglietti, eseguito dopo la seduta, risultò effettivamente ch’egli aveva distrattamente ripetuto due volte il XIX! Walter vedeva quindi distintamente al buio ( n.b. la possibilità, per gli spiriti, di vedere al buio era stato dimostrato con la medium Guppy. Vedere la sezione sugli apporti ). Quindi vi fu un breve silenzio, come se Walter fosse andato via. Subito dopo tornò per annunciare:” Sairy sta ultimando il suo lavoro. Sto tentando di farle disegnare una nave in mezzo al mare. Hardwick sta combinando qualcosa per voi “.

   A questo punto devo spiegare che Sairy è la signora Litzelmann, ottima medium non professionista di Cambridge ( Inghilterra ), alla quale uno dei presenti, il dottor Richardson, aveva telefonato un momento prima, pregandola di tenere essa pure seduta a Cambridge, e ciò con lo scopo di permettere l’annunciata manifestazione di Walter. Solo in seguito fu risaputo che in quella stessa sera il medium dilettante dott. Hardwick teneva seduta a Niagara Falls, senza alcun previo accordo col circolo di Boston. Intanto, in quest’ultimo circolo, Walter continuava a conversare coi presenti a voce diretta. A un certo punto disse:” Sono imbrogliato con questi numeri romani pieni di “ X “ e di “ V “. Egli quindi distribuì ai presenti alcuni biglietti e fogli di calendario da lui scelti, raccomandando di metterli subito in tasca, e consegnando al conte Bon la scatola coi rimanenti, che egli tenne sempre chiusa fino alla fine della serata. A questo punto un certo signor Dudley domandò a Walter se desiderava avere anche certi biglietti da lui preparati con figure geometriche, e dei quali egli non aveva in precedenza fatto cenno ad alcuno. Walter acconsentì, e dal pacchetto allora posto sul tavolino scelse due biglietti che passò a certo Cutting, consegnando al Bon, che li pose nella scatola con gli altri, i rimanenti. ( Apro una parentesi per informare che nel corso della seduta Walter aveva continuato ad esprimersi con la voce diretta mentre nella bocca di Margery era stato introdotto il tubo dell’apparecchio Richardson per il controllo della voce diretta. Si ebbe così la prova che la voce di Walter era indipendente dalle corde vocali della medium ). Alle 22,35 Walter congeda i presenti e la seduta viene tolta. Alle 22,38 la seduta viene ripresa in altro locale e in piena luce.

   Margery siede davanti a un tavolo con un blocco di fogli e una matita e scrive subito questo numero: 1492. Colui che teneva i foglietti di calendario scelti prima nell’oscurità da Walter, li estrasse dalla tasca, costatando che le loro date formavano appunto quel numero. Quindi essa scrisse ancora questo: otto – sette – tre – uno, e anche questa volta si constatò che si trattava dei numeri a tutte lettere che il signor Grandi aveva scritti sui cartellini; successivamente tracciò il numero romano MCCCCCXXI, corrispondente a quello scelto da Walter fra quelli preparati dal conte Bon ( Margery, in un momento di esitazione commise il solo errore di mettere due “ C “ in più ). In seguito Margery disegnò un circolo contenente un rettangolo, il quale a sua volta conteneva un rombo, più una stella sotto una mezzaluna. Tutti questi disegni corrispondevano esattamente a quelli tracciati sui cartellini scelti da Walter fra quelli preparati dal signor Dudley e poi consegnati al signor Cutting; e tutti, con assoluta certezza, sia quelli preparati dal conte Bon, come quelli del signor Dudley e di Grandi, non furono visti da alcuno eccetto che da Walter nell’oscurità. Oltre ai vari numeri ed ai disegni tracciati, Margery scrisse anche, in italiano, queste due parole prive di significato: TANTI CERVELLI, con questa aggiunta in inglese: LA SIGNORA LITZELMANN HA L’ALTRA META’. Il Rev. Smith, presente, telefonò subito alla suddetta signora a Cambridge, e da essa seppe che aveva poco prima tracciato mediaticamente su un foglio le due parole: TANTE TESTE. Noto che fra i partecipanti alla seduta di Cambridge, nessuno sapeva una parola d’italiano; noto inoltre che queste due frasi, scritte simultaneamente una a Boston ( Stati Uniti ) e l’altra a Cambridge ( Inghilterra ) per influenza di Walter, riunite insieme formano un nostro comune proverbio ( tante teste, tanti cervelli ), e costituiscono una bella documentazione di corrispondenza incrociata.

   Ma l’esperienza non finisce qui. Infatti fu comunicato per telefono da Cambridge, che la Litzelmann aveva disegnato sullo stesso foglio automaticamente la sagoma di una vecchia nave a vele, e sotto vi aveva scritto, alla rovescia, cioè in modo che si potesse leggere solo in uno specchio oppure dal di dietro per trasparenza, questa specie di stornello: Columbus sailed the ocean blue – I cannot draw ship that aren’t new ( in altri testi riportato come : Colombo ha navigato nell’oceano azzurro – non posso disegnare delle navi moderne ). La stessa sera arrivò al dott. Crandon  a boston un telegramma dal Hardwick da Niagara Falls, che comunicava, come Walter aveva preannunciato, di avere disegnato mediaticamente un bastimento a vele e la data del 12 ottobre 1492 ( data dello sbarco di Colombo ), con sotto queste lettere: NENAPINTASANTAMARIA, e cioè, “ Nena “, “ Pinta “, “ Santa Maria “, i nomi delle tre gloriose caravelle. In seguito il dott. Hardwick inviò al dott. Crandon il foglio originale controfirmato da tutti i presenti, e in esso fu rilevato che il medium aveva disegnato anche, da un lato, e sopra il bastimento, una mezzaluna con una stella, e in calce al foglio stesso, un circolo con dentro un rettangolo e un rombo, pienamente corrispondente ai disegni geometrici scelti da Walter a Boston fra quelli presentati dal Dudley.

   In ultima analisi l’entità spirituale di Walter si è dimostrata capace di leggere al buio e di manifestarsi allo stesso tempo presso due gruppi distanti migliaia di chilometri. Egli decise dapprima, di sua spontanea volontà, di comunicare in due gruppi un proverbio italiano diviso in due metà; quindi, sempre per far onore agli italiani presenti, ideò di servirsi del tema della scoperta di Cristoforo Colombo, trasmettendo al gruppo Margery, a Boston, la data: 1492; al gruppo Litzelmann, di Cambridge, il disegno di una caravella, nonché una poesia sulla traversata fatta dal grande genovese; infine al gruppo Hardwick, di Niagara Falls ( che tutto ignorava delle intenzioni di Walter ), si manifestò disegnando una caravella, tracciando la data del 12 – 10 – 1492, e i nomi delle tre navi che portarono a termine l’impresa: Nena, Pinta e Santa Maria. Oltre a ciò egli traccia nei due gruppi di Boston e di Niagara Falls disegni complessi: uno di questi è dato da un cerchio, con entro un rettangolo, con entro un rombo ( corrispondenti a disegni staccati, portati in seduta dal signor Dudley, e visti da Walter al buio ); nell’altro, si trattava di una mezzaluna e di una stella indipendentemente ideati da Walter stesso.

   Riferirò per ultimo un altro esempio desunto dalle esperienze con Margery Crandon; esempio che dimostra fino a quali limiti estremi si possa giungere nell’esercizio delle facoltà supernormali subcoscienti essendo tramite delle personalità medianiche. Si può a ben ragione affermare, che i casi come quello che ora esporrò, e che non è neanche l’unico nella letteratura specializzata, possono considerarsi oggi dei casi-limite nell’ambito della stessa metapsichica intellettiva.

   Ecco di che si tratta: sempre con lo scopo di eliminare l’ipotesi, secondo cui le entità che si manifestano altro non sarebbero che “ personalità seconde “ del medium, i dirigenti del gruppo di Boston – dott. Crandon, dott. Richardson e collaboratori – decisero di istituire una prova la quale sarebbe stata tale da escludere del tutto la telepatia fra viventi, la chiaroveggenza a distanza, e qualsiasi altra specie di conoscenza extrasensoriale animica.

   In altre parole: si trattava di dimostrare, attraverso una prova cruciale complessa, che “ Walter “ era una personalità spirituale indipendente dalla medium Margery, sua sorella, e che pure era una personalità spirituale indipendente quell’entità cinese che si era detta Confucio e che aveva conversato a voce diretta, in cinese arcaico, con l’orientalista prof. Whymant. La prova, secondo una relazione del dott. Richardson in Psichyc Research, 1928, si svolse così: A Boston, Walter chiese di sua iniziativa al signor Bird di fornirgli una sentenza in inglese, che fosse chiara e breve; egli si sarebbe incaricato di trasmetterla alle entità spirituali cinesi che si manifestavano a voce diretta in quel loro gruppo, e avrebbe poi pregate queste ultime di tradurre dall’inglese in cinese detta sentenza, comunicandola al gruppo di Niagara Falls, 1000 chilometri circa lontano, in cui funzionava il medium dott. Hardwick. La sentenza era questa: UN MACIGNO CHE ROTOLA NON SI RIEMPIE DI MUSCHIO. Walter accettò il motto, lo comunicò a dette personalità spirituali cinesi, e queste fecero scrivere al dott. Hardwick in trance 14 caratteri cinesi, disposti su due colonne, che il prof. Lees così tradusse: UN PRECETTORE CHE VIAGGIA NON ACCUMULA DENARO.

   Ora è chiaro che tale libera traduzione del motto, ci appare come un trasferimento razionale del concetto inglese in quello cinese. Nessun dubbio perciò sul fatto che il messaggio fu veramente trasmesso in inglese e ricevuto poi in cinese da un gruppo lontano circa 1000 chilometri; e tutto ciò mentre nessuna persona dei due gruppi conosceva detta lingua, né antica né moderna. Nessun dubbio pure sul fatto, che non è possibile trovare un’ipotesi naturalistica che sia in grado di spiegare anche quest’ordine di fenomeni. Dal punto di vista razionale non posso perciò non associarmi ( dice il De Boni ed io condivido in pieno ) alle conclusioni che il dott. Richardson trae dall’esame di questa prova:” Noi abbiamo cominciato le nostre esperienze col preciso presupposto che la trance di Margery fosse d’origine auto suggestiva, che la sua chiaroveggenza fosse consecutiva all’autosuggestione, e che certi effetti postipnotici dovessero attribuirsi a una personalità secondaria di Margery, che noi chiamammo “ Walter – Margery “. Ma ora, come sarebbe possibile il persistere in tale ipotesi se Walter continua a manifestarsi anche quando Margery è lontana otto miglia? E se in tali condizioni egli è capace di estendere il proprio controllo su Margery lontana, nonché su due medium più lontani ancora? Come persistervi, quando cifre, diagrammi, pensieri espressi in inglese ed enunciati a Boston, vengono tradotti, pochi minuti dopo, in buona lingua cinese, a centinaia di miglia lontano? In base a queste circostanze io penso che tutti converranno su questo: che il miglior modo di armonizzare i fatti fra di loro, è quello di far capo all’ipotesi spiritica; vale a dire, di riconoscere che Walter è realmente colui che afferma di essere, cioè il fratello di Margery sopravvissuto alla morte del corpo… “