DALLO SPIRITISMO ALLA PARAPSICOLOGIA

Su Premessa Preistoria dello spiritismo Origini dello spiritismo moderno Lo spiritismo in Europa Studiosi , Medium , Entità Dallo spiritismo alla parapsicologia Lo spiritismo in Italia Conclusione

6. DALLO SPIRITISMO ALLA PARAPSICOLOGIA

 

Dopo la morte di Allan Kardec, lo Spiritismo, si diffonde con una rapidità enorme. Il conforto, la consolazione e l’apparente certezza dei fenomeni che fanno supporre ormai confermata l’effettiva sopravvivenza alla morte dei propri cari, fanno avvicinare a questo movimento migliaia di persone che diventano poi centinaia di migliaia e poi milioni. Tale e tanto scalpore produce la dottrina spiritica in ogni nazione ed in ogni ceto sociale che la scienza accademica decide di scendere in campo. Constatando che le stesse fondamenta della Filosofia e della Scienza, così come sono conosciute, vengono messe in discussione da questa specie di pazzia che sta contagiando le masse, studiosi di ogni campo dello scibile si apprestano ad usare le loro capacità professionali con lo scopo preciso di scoprire i trucchi che, certissimamente, sono usati nelle sedute, smascherare i ciarlatani che si fregiano dell’altisonante titolo di “Medium” e mandarli a casa scornati. Infatti molti sedicenti medium sono scoperti a frodare, come i fratelli Davemport che operano dal 1857 al 1877, abilissimi prestigiatori ed illusionisti, eppure anche di questi, molti studiosi, affermano che i fenomeni prodotti sono tali e tanti da risultare impossibile poterli ottenere tutti con dei trucchi. Però succede un fatto sorprendente. Di tutti questi studiosi, numerosissimi, alcuni, a conclusione dei loro esperimenti, si dichiarano, se non convinti, almeno possibilisti sulla reale esistenza dei fenomeni paranormali e tutti gli altri… diventano essi stessi cultori di questi fenomeni e, in molti casi, spiritisti convinti. I metodi di sperimentazione sono vari, dalle apparecchiature scientifiche a quelle artigianali come nel caso del dottor Thorogood con Margery Crandon o del Richet con Eva Carrière ma sempre usati con intelligenza e rigore. Ma non basta. Per la scienza non è sufficiente. Le sedute medianiche, ancora unico posto di sperimentazione, sono troppo impregnate di misticismo, aspettative, retaggio comunque di quello che era nato come Spiritismo religioso per poter dare una certezza scientifica al fenomeno. Contrapposto allo Spiritismo nasce allora l’Animismo che ritiene reali, sì, i fenomeni, ma prodotti non dai defunti ma da energie proprie dei viventi. E contrapposta a tutt’e due inizia la battaglia, senza esclusione di colpi, di tutti quegli scienziati che considerano opera di frode, illusione, suggestione l’intera casistica. È così che, con la sperimentazione seria, ponderata e documentata dei vari William Crookes (illustre fisico inglese, scopritore del tallio e inventore del radiometro e dei tubi che portano il suo nome) con la Cook e D. D. Home; William Barrett (altro fisico autore di notevoli studi di fisica sperimentale) sulla telepatia in stato di veglia; di Charcot, con i suoi fondamentali studi sull’ipnotismo ecc. giungiamo alla data storica del 20 febbraio 1882. in questa data, pietra miliare della moderna Parapsicologia, viene fondata la S.P.R. (Society for Phsychical Research di Londra). Di questa fanno parte studiosi eminentissimi come Sidgwick, Crookes, Gurney, Lodge, Barrett, McDougall, Balfour, Podmore, Schiller, e tanti altri, spiritisti e non spiritisti, tutti uniti dal sincero desiderio di giungere alla verità su questa contrastata tematica. Viene redatto il primo documento programmatico della società in sei punti che stabilisce come scopo dell’Ente fosse quello di studiare, senza pregiudizi né fideismi, ma con il massimo rigore e usando tutti gli accorgimenti della scienza tutta la casistica cosiddetta paranormale. Due anni dopo, nel 1884, in America, viene fondata per iniziativa di studiosi americani come Hodgson, James, Hall, Pickering, Newcome, Peirce e Royce, una succursale della S.P.R., la A.S.P.R (American Society for Psychical Research). Le due società, disdegnando la disputa con gli scettici sui singoli casi, cominciano a lavorare sulla quantità degli episodi, riuscendo a raccogliere e studiare una mole enorme di casi che interessano tutta la fenomenologia: dalla chiaroveggenza alla telepatia, alla scrittura automatica, alle infestazioni ed altro. Tutto questo patrimonio viene sintetizzato in opere di valore teoretico inestimabile come “I fantasmi dei viventi” di Gurney – Myers – Podmore e “La personalità umana e la sua sopravvivenza” del Myers in cui delinea la teoria dell’ “Io Subliminale”, ossia dell’inconscio come sfera della fenomenologia paranormale e fa il primo tentativo di raggruppare organicamente i fenomeni, di fondare una nomenclatura derivata dal greco e avanza ipotesi sulla loro causa. In Francia, intanto, il Richet studia attentamente tutti gli aspetti della paranormalità, da alla “Nuova Scienza” il nome di “Metapsichica” e ne traccia le basi teoretiche. Quantifica per primo, nel 1884, un esperimento di telepatia servendosi di carte da gioco; approfondisce le indagini sulla paranormalità dell’ipnosi, seguito dal Rochas che porta importanti contributi agli studi. Arriviamo al 1919, e alla fondazione, a Parigi del glorioso I.M.I. (Institut Métapsychique National) per iniziativa del Professor Rocco Santoliquido, consigliere della Crocerossa Internazionale che si affianca alla S.P.R. nello studio del paranormale in tutte le sue espressioni. Nel 1921, per iniziativa del diplomatico danese Carl Vett si tiene a Copenaghen il primo Congresso Internazionale di Ricerche Psichiche. Nel 1933, Willem Tenhaeff è il primo libero docente di Parapsicologia all’Università di Utrecht. Ma, con questa unica eccezione, per quanto decine e decine di soggetti vengano sperimentati, controllati, sottoposti a prove spossanti e spesso umilianti, la scienza accademica tiene ben chiuse le porte a questa fenomenologia che continua ad essere considerata frutto di misticismo e volgari trucchi con i quali si sarebbero fatti abbindolare scienziati di chiara fama come un Crookes o un Richet o, nella migliore delle ipotesi, frutto del caso e della mera coincidenza. È a questo punto che insorge la voce autorevole di Joseph Banks Rhine e della sua scuola. Siamo nel 1931, anno in cui comincia quello che possiamo definire il periodo contemporaneo e in cui la Parapsicologia si afferma come scienza con la fondazione del Laboratorio di Parapsicologia della Duke University, a Durham, nella Carolina del Nord a opera del Rhine. Questo studioso fu spinto alla ricerca dal desiderio di confrontarsi con gli oppositori ad oltranza sul loro stesso campo e dimostrare in milioni di esperimenti valutati quantitativamente e svolti con un particolare mazzo di carte (inventate da Karl Zener e che consistono in 25 carte divise in cinque gruppi ognuno dei quali è contraddistinto da un simbolo: quadrato – cerchio – croce – onda - stella. Chiamate carte ESP) e con soggetti non selezionati. Nasce così il metodo  statistico – quantitativo che permette la traduzione del fenomeno in numero e la sua valutazione secondo le leggi della statistica. Questo metodo viene usato con esperienze sempre più varie, minuziose e attente e si espande a macchia d’olio anche in altre nazioni ma sempre al di fuori della scienza ufficiale che insiste a non voler riconoscere chi si occupa di fenomeni che possano ipotizzare una matrice spiritista. Rhine sa bene che è importantissimo che la nuova scienza, la Parapsicologia, come è ormai universalmente chiamata dopo il Congresso di Utrecht del 1953 (dal 30 luglio al 5 agosto) venga a far parte della scienza ufficiale ma sa anche che fino a quando si fosse interessata di fenomeni di frontiera come materializzazioni, apparizioni ed altro legati allo Spiritismo questo non sarebbe avvenuto. Decide quindi di abbandonare questo tipo di fenomeni e di interessarsi solo a quelli riconducibili a possibili capacità dell’inconscio umano e cioè: telepatia, psicocinesi, chiaroveggenza e precognizione. Continua, con questo indirizzo, gli esperimenti sempre col metodo quantitativo, avendo completamente abbandonato la casistica spontanea. Il numero aumenta a dismisura, i risultati cominciano ad essere valutati statisticamente interessanti. Volumi importanti cominciano ad essere scritti e pubblicati e tutto questo imponente bagaglio di studi gli ottiene, nel 1937, il riconoscimento, da parte del congresso di Statistica di Indianapolis, della validità del suo metodo e dell’attendibilità dei risultati ottenuti e, il 30 dicembre 1969 il riconoscimento ufficiale della parapsicologia e del suo metodo di indagine dalla A.A.A.S. (Associazione Americana per il progresso delle Scienze), la più prestigiosa associazione scientifica del mondo. Il metodo statistico – quantitativo ha permesso, come abbiamo visto, l’accoglimento della Parapsicologia in seno alla scienza ufficiale ma ha anche generato un nemico terribile, più potente dei negatori ad oltranza del fenomeno, più subdolo dei ciarlatani, pseudo- medium, che infestano le sedute medianiche: La Noia. Milioni di esperimenti sempre uguali, ossessivamente ripetitivi, hanno su soggetti e sperimentatori un effetto deleterio, di annichilimento delle facoltà sugli uni e di snervante stanchezza sugli altri. Si comincia quindi a un certo punto, timidamente e con un certo disagio, a guardare di nuovo la fenomenologia spontanea e qualitativa. Si comincia a pensare che forse, gli antichi sperimentatori, non erano stati poi così ingenui e che, forse avevano compreso, scoprendo l’acqua calda, che l’unico modo per capire veramente qualcosa di questi fenomeni era quello di studiarli nel loro ambiente, rigorosamente attenti, ma seguendo il “modus esprimendi” del fenomeno stesso. Vengono ripresi gli antichi studi, meticolosamente controllati i metodi di sperimentazione dei pionieri della metapsichica e, in molti, moltissimi casi, rivalutati conclusioni e risultati. Oggi c’è quasi un ritorno alle origini, ma con una ragionata, consapevole accettazione dei vari fenomeni e delle possibili cause che li producono. Intanto, mentre la Parapsicologia, rinnegando le sue origini, tenta, pateticamente e, come era logico prevedere, miseramente fallendo, di trasformarsi da Scienza per l’osservazione e lo studio delle facoltà dell’animo umano in sterile e fredda serie di numeri statistici, lo Spiritismo continua imperterrito la sua strada. In numerosissimi circoli privati, elevate Entità Spirituali, continuano, con nuova forma al passo coi tempi, ma pressoché immutata sostanza ad elargire la loro consolante ma indiscutibilmente razionale Filosofia.