CONCLUSIONE

Su Premessa Preistoria dello spiritismo Origini dello spiritismo moderno Lo spiritismo in Europa Studiosi , Medium , Entità Dallo spiritismo alla parapsicologia Lo spiritismo in Italia Conclusione

 

 

 

Giunti a questo punto, penso sia ormai tempo di analisi e conclusioni. Nel corso di questo nostro piccolo viaggio abbiamo assistito a fenomeni che definire straordinari sarebbe un eufemismo. Abbiamo visto Entità, o presunte tali, manifestarsi attraverso medium con la loro propria voce, a volte li abbiamo sentiti nella stanza, in modo chiaro, senza l’aiuto di alcun mezzo fisico e persino, contro ogni logica, prendere forma e sostanza umana e, al pari di qualunque persona vivente passeggiare, parlare, respirare, addirittura lasciare calchi delle loro mani nella paraffina e dare evidentissime prove della loro identità personale. Ci siamo commossi con il fantasma della piccola Rosalia con la sua mamma. Siamo rimasti sbalorditi dall’arrivo improvviso ed inspiegabile, in camere chiuse ed ermeticamente sigillate, di oggetti piccoli e grandi, comuni e preziosi, di fiori e piante alcune delle quali addirittura alte più di due metri, di animali vivi e vegeti per arrivare all’assurdo fenomeno, contrario a qualunque legge della fisica, della chimica o della biologia, della smaterializzazione e rimaterializzazione degli stessi medium e senza che questi subissero il minimo danno fisico o psichico da una tale esperienza. Fenomeni sorprendenti ed incredibili ma documentati e testimoniati da studiosi e scienziati di chiarissima fama. Ovviamente sappiamo bene  che non si tratta di prove oggettive. Sono poche, piccole tessere dell’immenso mosaico costituito dalla casistica paranormale ma che, tutte insieme, concorrono a formare una tale montagna di prove indiziarie da costringermi ad essere moralmente certo della realtà dei fenomeni e della legittimità dell’interpretazione in chiave spiritica di molti di loro. Eppure un piccolo dubbio resta ancora, mi frena, mi consiglia prudenza e mi convince a concludere questo mio lavoro, non con una risposta che, in un senso o nell’altro, in coscienza non potrei dare ma ricordando un grande Maestro che si manifestava con la medianità di Roberto Setti nel Cerchio Firenze 77. Un Maestro che, con parole semplici ma che toccano il cuore e che più di qualunque prodigio ci fanno intuire il senso vero dell’esistenza, così ci parla:

… Perciò tu avrai capito la vita…

Non quando tu farai il tuo dovere in mezzo agli uomini/ ma quando lo farai nella solitudine.

Non quando, pur raggiunta la notorietà, potrai avere una condotta esemplare agli occhi degli uomini/ ma quando l’avrai e nessuno lo saprà, neppure te stesso.

Non quando tu farai il bene e ne vedrai gli effetti/ ma quando lo farai e non ti interesserà avere gratitudine, né conoscere l’esito del tuo operato.

Non quando tu potrai aiutare efficacemente e disinteressatamente/ ma quando aiuterai pur sapendo che il tuo aiuto a nessuno serve, neppure a te stesso.

Non quando tu ti sentirai responsabile di tutto ciò che fanno i tuoi simili/ ma quando conserverai intatto il senso della tua responsabilità, pur sapendo di essere l’unico uomo al mondo.

Non quando tu avrai compreso che tutti gli esseri hanno gli stessi tuoi diritti/ ma quando tratterai l’essere più umile della Terra come se fosse Colui che ha nelle Sue mani le tue sorti.

Non quando tu amerai i tuoi simili/ ma quando tu stesso sarai i tuoi simili e l’Amore.